Endovascular and hybrid treatments for subclavian artery aneurysms
- PMID: 35333775
Endovascular and hybrid treatments for subclavian artery aneurysms
Abstract
Objective: This paper retrospectively reviews our experience with endovascular and hybrid treatments for subclavian artery aneurysms (SAA).
Methods: Seventeen patients with SAAs were treated at our center between July 2011 and October 2018. Clinical and follow-up data were extracted from the hospital records and retrospectively reviewed. We routinely use endovascular treatments and stenting or axillary-axillary bypass to treat SAA if vertebral artery blood flow requires restoration. Patients were followed up at 3, 6, and 12 months after their operations and yearly thereafter.
Results: Median follow-up was 30.5 months. In 6 patients, the SAAs involved the ipsilateral vertebral artery. Simple coil embolization was performed for 1 patient; endovascular covered stenting and coil embolization for 4 patients; and hybrid treatment for 1 patient. In 11 patients, the SAAs did not involve the ipsilateral vertebral artery. Hybrid treatment was performed for 1 patient; thoracic aortic stent implantation with coil embolization for 1 patient; and covered stent placement in the subclavian artery for 9 patients. Among the 9 patients who were symptomatic at presentation, 8 had relief of symptoms. Leakage was observed in 1 patient, but it stopped spontaneously. Stent occlusion occurred in 18.8% (3/16), but all were asymptomatic, and no interventions were necessary.
Conclusion: Endovascular and hybrid treatments appear to be effective for SAAs with few complications and good clinical outcomes.
Key words: Covered stent, Coil embolization, Endovascular treatment, Hybrid, Subclavian artery aneurysm.
Studio retrospettivo della nostra esperienza con interventi endovascolari e ibridi per il trattamento degli aneurismi dell’arteria succlavia (SAA). Lo studio comprende 17 pazienti con SAA trattati presso il nostro centro tra luglio 2011 e ottobre 2018. I dati clinici e di follow-up sono stati estratti dalle cartelle cliniche e rivisti retrospettivamente. Abitualmente adottiamo tecniche endovascolari e stent, o bypass ascelloascellare per trattare SSA se si richiede il ripristino del flusso sanguigno dell’arteria vertebrale.I pazienti trattati sono stati seguiti a 3, 6 e 12 mesi dopo l’operazione e successivamente ogni anno. RISULTATI: il follow-up stato in media di 30,5 mesi. In 6 pazienti, gli SAA coinvolgevano l’arteria vertebrale omolaterale, ed in uno di essi stata eseguita la semplice embolizzazione con spirale; in 4 pazienti si proceduto con embolizzazione con spirale e stent endovascolare rivestito; in un paziente si adottato un trattamento ibrido. In 11 pazienti, gli SAA non coinvolgevano l’arteria vertebrale omolaterale. Il trattamento ibrido stato eseguito per 1 paziente; un impianto di stent aortico toracico con embolizzazione a spirale in 1 paziente; il posizionamento di stent rivestito nell’arteria succlavia per 9 pazienti. Tra i 9 pazienti che erano sintomatici alla presentazione, 8 hanno avuto sollievo dai sintomi. Una filtrazione emorragica stata osservata in 1 paziente, ma si interrotta spontaneamente. L’occlusione dello stent si verificata nel 18.8% (3/16), ma tutti sono rimasti asintomatici e non sono stati necessari ulteriori interventi. CONCLUSIONE: i trattamenti endovascolari e ibridi sembrano essere efficaci per gli SAA con poche complicazioni e buoni risultati clinici.
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